Incline all’indagine teorico-pratica, Parentela si rapporta all’uso dei linguaggi espressivi ed all’arte sperimentale del gruppo Continuum di Luciano Caruso, che si pone in linea ascendente con lo storico Gruppo ‘58.
Organizza spazi espositivi e autogestiti come Il Pozzo nel 1966 e Il Meridione, che diventa riferimento a Catanzaro per il movimento della Poesia Visiva.
Nel ‘74 organizzerà la prima mostra di Scrittura Visuale in Calabria con opere di artisti in un’area di ricerca al confine tra pittura e scrittura, usando sia parole che immagini, ovvero indistinti segni verbovisuali.
Realizza egli stesso le sue prime opere con l’inserimento di caratteri trasferibili e collage su supporti cartacei.
Da questi giochi linguistici visivi nasce
UN CASO DI FALSIFICAZIONE CONTINUATA E AGGRAVATA MARIO PARENTELA: DOCUMENTI INEDITI- Methodus LIECHTENSTEIN 1974 che segna il passaggio definitivo dal quadro alla ricerca multimediale.
In questo catalogo, come scrive Alberto Fiz :”Per denunciare il sistema dell’arte ed i poteri forti, reinventa la sua biografia “ in cui una rassegna di nomi di artisti della storia dell’arte recente citano direttamente Parentela, e una serie di critici ne sostengono la problematicità:TUTTO FALSO.
Nel 1974 Parentela rimette in discussione l’arte stessa.