La ricerca dei linguaggi di Parentela si sposta già a partire dalla metà degli anni ‘80 dalla scrittura-pittura alla scrittura-scultura: nascono i Libri-Opera, libri in cui il testo letterario si dissolve per dare parola alla materia o per diventare materia.
Ecco una serie di opere dove Parentela cita la scultura stessa nella sua essenza materiale, rafforzando innanzitutto il legame con l’antichissima tradizione degli oggetti di uso comune in terracotta, preposti più che altro a dare una senso di arcaico, di primitiva semplicità plastica: Le Cretule.
Le “CRETULE” sono libri in cui le pagine di carta vengono sostituite con lastre di terracotta che rappresentano la concretezza dello scrivere e la poesia insita negli oggetti e sono tenute insieme da anelli metallici ma non solo.
Come scrive Angelo Capasso “Le Cretule sono degli objet trouvé e, secondo il principio del ready made, decontestualizzati dal loro ambiente d’origine, riacquistano il loro significato primo, come oggetti con una “nominazione prima” secondo cui l’oggetto, spostato dal proprio contesto abituale, recupera quei poteri assopiti di cui parla Foucault, realizzando in sè l’identità tra la cosa e il nome, tra lo sguardo e il linguaggio.